Prima di usare il giallo nelle presentazioni devi sapere che...

C’è giallo e giallo. Limone, ambrato, canarino, ocra, paglierino, senape, zafferano … Il colore non cambia, ma tonalità, saturazione, brillantezza modificano la tinta che vediamo, e con essa il significato culturale e simbolico che vi si nasconde e che influenza  i nostri comportamenti, le nostre percezioni e il nostro immaginario.

E così se  il giallo tendente al verde ci richiama alla mente qualcosa di marcio, tossico,  quello dorato evoca in noi il caldo calore del sole e delle spighe di grano maturo.

Di questi significati nascosti è importante tener conto quando si sceglie questo colore come sfondo o colore dominante di una presentazione, un poster, un visual abstract.  La bella tonalità calda dei girasoli suscita nel nostro pubblico reazioni completamente diverse da quelle stimolate dal giallino Napoli altrimenti detto “giallino malattia”.

Giallo malattia


Il giallo “spento” è un colore che si è sempre caratterizzato per un significato simbolico negativo. Come scrive Pastoureau nel Piccolo Libro dei Colori , è un antagonista dell’oro e rispetto al colore aureo è un colore che evoca la malattia.

Nella cultura occidentale questa associazione è molto presente nel linguaggio:

  • un “colorito giallognolo” è indice di cattiva salute;
  • i neonati affetti da ittero sono gialli;
  • giallo è il colore della bile;
  • il “riso giallo” è una risata convulsa scatenata dalla follia;
  • e nei secoli passati la bandiera gialla sul ponte delle navi segnalava la peste a bordo.

Ma è lo stesso anche nei Paesi tropicali dove le malattie portano il nome del colore: la febbre gialla e ìbàpòjù (giallo), che in Nigeria sud-occidentale sta per malaria. Non a caso le case farmaceutiche producono farmaci antimalarici  in capsule o confezioni gialle. Il  motivo? Secondo uno studio pubblicato nel 2007 i consumatori li ritengono più efficaci di quelli bianchi.

Anche nella lingua araba questo colore ha connotazioni principalmente negative legate alla malattia:

  • As؟far kas؟afar allaymoon “giallo come un limone” identifica le persone paurose o malate;
  • waraqatuh s؟afra “foglia gialla” descrive una persona anziana in punto di morte. (Il richiamo è alle foglie che in autunno ingialliscono e cadono concludendo il loro ciclo vitale);
  • Infine, al-hawa? al- as؟far “aria gialla” è sinonimo di colera.

Dalla malattia alla morte il passo è breve: I coreani per esprimere l’equivalente italiano di “tornare alla terra” (che indica la morte) dicono: “Terra gialla, primavera gialla, suolo giallo”. Tuttavia, secondo il Feng Shui se la terra che deve ospitare la sepoltura è gialla, il sito è considerato di buon auspicio per il passaggio nell’aldilà.

Giallo tradimento


Nel Dizionario dei colori del nostro tempo del giallo si parla come del colore del tradimento.

Basta volgere lo sguardo al passato per accorgersi che nell’iconografia medievale i traditori vengono raffigurati in vesti gialle: gialli sono gli abiti di Giuda e dei cavalieri felloni dei romanzi, gialli gli abiti o le cravatte dei mariti traditi nelle caricature del XIX secolo e – nei testi medievali – si narra di come la casa di un falsario sia stata tinta di giallo e gli siano stati fatti indossare indumenti gialli mentre andava al rogo.

Persino nei manuali per fabbricare i colori si dedicavano solo poche righe al giallo e solo a fondo libro, e i pittori del XVI e XVII secolo lo usavano pochissimo.

Per tutto il Medioevo in Occidente il giallo ha connotato i bugiardi, i truffatori, e tutti coloro che si volevano condannare o escludere dalla società. Ma le cose non sono cambiate nemmeno in tempi più moderni. Basti pensare che anche i nazisti l’hanno usato come simbolo di esclusione: era infatti gialla la stella che gli ebrei erano obbligati a cucire nei loro abiti.

Il suo significato non cambia nemmeno in Nord-Africa. Nella lingua araba, infatti,   al-aqlam al-s؟ufur,  (trad. le penne gialle) identifica gli autori senza scrupoli, coloro che scrivono allo solo scopo di soddisfare gli interessi personali a scapito di altri.

Parallelamente, nella cultura anglosassone è ricorrente il termine “giornalismo giallo” che si ritiene abbia significato di codardia e indichi quegli editori che scelgono la via più facile e infamante per aumentare la tiratura.

Giallo pericolo


Api, vespe, scorpioni gialli, rane freccia, polpi dagli anelli, vipere dalle ciglia … gli animali potenzialmente letali sembrano volerci avvisare attraverso il loro colore brillante del pericolo che corriamo avvicinandoci.

Non a caso tutti i segnali di pericolo sono gialli! In questo caso il significato del colore non è culturale, ma simbolico ed è lo stesso in quasi tutti i Paesi. Per questo dobbiamo usarlo con particolare attenzione e chiederci se, nel contesto in cui lo inseriamo, serva a rafforzare il messaggio (es. parliamo di rischio biologico) o se può contraddirlo (es. questa procedura non è pericolosa).

Giallo vitalità


Quando il giallo assume la tonalità oro tutto cambia. Diventa il colore della luce, dell’estate, dell’energia vitale, in tutti i Paesi Occidentali.

Ed è apprezzatissimo anche in Oriente. In Cina questa tonalità è simbolo di buon gusto e rappresenta il colore dell’imperatore nelle dinastie Ming e Quing. Ma attenzione! Se solo è un po’ meno saturo, è huang e perde la sua regalità, tanto che nell’area di Honk Kong è il colore che identifica le zone della prostituzione.

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Gli effetti che questo colore ha su di noi (e sul nostro pubblico) sono dunque mutevoli, dipendono da significato simbolico e dal vissuto culturale.

Il giallo può stimolare in noi una risposta positiva, ma può anche metterci in allerta, suscitare un senso di irritazione o può stimolare associazioni negative.
Un esempio? Nel 1950 la Procter & Gamble aggiunse delle scaglie colorate al detersivo “Cheer”. L’additivo venne preparato in tre colorazioni diverse, una di queste era il solare giallo. Fece poi testare il prodotto ad un campione di consumatori per determinarne le preferenze. Il risultato del test fu del tutto inatteso: tutti gli intervistati che avevano testato il prodotto lamentavano che il detersivo con l’additivo colorato di giallo non puliva il bucato.

A chi vuole scoprire queste ed altre curiosità sul giallo suggerisco la piacevolissima lettura di Giallo. Storia di un colore di Michel Pastoureau.

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