Come disegnare sketchnotes. Intervista a Jacopo Sacquegno

Lo sketchnote più famoso risale al 1946, lo disegnò Ad Reinhardt per illustrare l'arte moderna in America. Da allora questa forma d'arte ha trovato una serie di applicazioni pratiche diverse, prima fra tutte il "conference graphic recording", ovvero la trascrizione grafica di una conferenza.

Avere in tempo reale uno sketchnote della propria conferenza è un "must" che ogni relatore oggi dovrebbe avere.  E non lo dico solo per vezzo personale, ma anche e soprattutto perché uno sketchnote che riassume i punti chiave di un discorso viaggia nei social molto più velocemente di una presentazione caricata su Slideshare o su qualsiasi altro servizio.
E' di impatto, è condiviso in tempo reale e non a fine evento, e soprattutto ci permette di verificare cosa è passato del nostro messaggio.

Sketchnotes delle mie conferenze realizzati da Jacopo Sacquegno e condivisi via Twitter

Proprio perché ritengo che ogni relatore (o organizzatore di eventi) dovrebbe investire qualche risorsa per garantirsi questo strumento prezioso, ho pensato di intervistare il mio disegnatore di sketchnote ufficiale: Jacopo Sacquegno.

Jacopo Sacquegno mentre disegna in tempo reale, al TEDx Bari

Jacopo è un giovane laureato in biologia molecolare, che ha messo insieme le sue due grandi passioni, scienza e grafica, e le ha trasformate in una professione: il graphic recording di eventi, soprattutto scientifici, e l'uso di sketchnotes per visualizzare concetti e guidare la lettura di testi complessi.

In questa intervista Jacopo racconta ai lettori di TuttoSlide come ha iniziato questa carriera e condivide dei suggerimenti preziosissimi per aiutare chi vuole intraprendere questa professione.

L'intervista a Jacopo:

Caro Jacopo, vuoi raccontarci come hai iniziato la tua carriera di disegnatore di "Sketchnotes"?
Ho iniziato un po’ per caso, diciamo che il mondo del visual thinking ha trovato me. Sono sempre stato appassionato di disegno e grafica, probabilmente da quando ho potuto prendere una matita in mano (per poi, negli anni, passare ai pennelli, o al pc). Inoltre, visualizzare e schematizzare è sempre stata per me una strategia semplice (anzi a volte addirittura essenziale) per imparare ed apprendere cose nuove.
Circa un anno e mezzo fa, grazie ad una cara amica che ha tenuto una lezione formativa sugli sketchnotes a studenti universitari, ho potuto entrare in contatto con questo strumento. Inizialmente, per la verità, non ne fui particolarmente colpito, ma cominciando a sperimentare scoprì che mi era perfettamente congeniale, per come univano la mia passione per la grafica alla mia abitudine di schematizzare le informazioni per lo studio o il ragionamento. Da lì mi si è aperto un mondo, di cui non sospettavo l’esistenza e che ora sto abbracciando con entusiasmo.
Sketchnote di Jacopo Sacquegno
Sketchnote di Jacopo Sacquegno

Ci racconti come hai trasformato questa tua passione in professione?
Dietro questa tua passione per le sketchnotes solo per passione o hai un obiettivo professionale
Da quando ho iniziato, gli sketchnotes hanno progressivamente iniziato a fare parte di me, per cui ormai li uso spessissimo per tante di cose: dallo studio, allo stilare “to-do-list”, al visualizzare i miei pensieri ed idee quando non sono chiari. È uno strumento che, se è nelle tue corde, cominci ad utilizzare ogni volta che hai bisogno di visualizzare i tuoi pensieri o di schematizzare delle idee.
Tuttavia, dopo aver scoperto che ci sono delle vere e proprie professioni basate sul visual thinking, ho capito che questa poteva essere anche una bella strada lavorativa. Non solo perché metteva insieme la creatività grafica e la trasmissione visuale delle idee, ma anche perché ho intravisto quasi subito le sue potenzialità come strumento per la comunicazione tecnica e scientifica in modo efficace e chiaro anche per i non addetti ai lavori, una tematica che in un modo o nell'altro mi ha sempre interessato.
L’obiettivo che sto perseguendo in questo momento è cercare collaborazioni professionali ed occasioni di lavoro che mi consentano di esplorare le diverse potenzialità di applicazione di questo strumento. Dal lavoro a mano a quello in digitale sul tablet, dal formato in piccolo degli sketchnotes a quello in grande dello scribing, fino all'utilizzo degli sketchnotes per lavori più dinamici come presentazioni, video ed animazioni in digitale.
Mi rivolgo soprattutto a professionisti che scrivono sul web o che tengono presentazioni o seminari e cercano un supporto visuale per le loro parole, ad organizzazioni che desiderano un servizio di graphic recording per meeting o conferenze da rendere ancora più coinvolgenti e a chi ha bisogno di veicolare contenuti tecnici e specialistici con maggiore impatto e semplicità. Da Biologo, ho inoltre particolare interesse nell'utilizzare il visual thinking per la comunicazione e la divulgazione di argomenti legati alle scienze della vita.

Alcuni sketchnoters disegnano rigorosamente tra le pagine di una Moleskine, altri su fogli sciolti. Tu dove preferisci raccogliere i tuoi disegni?
Il formato che uso per i miei sketchnotes varia a seconda dei contenuti da visualizzare e delle esigenze comunicative. Ho iniziato anch'io lavorando su una Moleskine classica 13x21cm a fogli bianchi, e ogni tanto la uso ancora, anche se più che altro per sketchnotes personali. Spesso ora utilizzo un blocco schizzi A4 rilegato a spirale, soprattutto se devo fare riassunti visuali di testi scritti. Per esigenze di sketchnoting di eventi dal vivo o in streaming sto invece utilizzando spesso fogli sfusi più grandi, di formato A3. Generalmente, più è esteso il contenuto da visualizzare, maggiori sono le dimensioni del supporto che uso, ma non è una regola generale (ho "sketchato" conferenze TED di un quarto d’ora su Moleskine come su fogli da 100x70cm sulla lavagna a treppiede).
Sketchnote di Jacopo Sacquegno
Sketchnote di Jacopo Sacquegno

Hai un portfolio online dei tuoi lavori? Certo, per ora si trova su jacoposacquegnographics. Il sito è dinamico e in espansione, dato che aggiungo materiale e sezioni ad intervalli regolari man mano che la mia attività e la mia produzione crescono. È una vetrina dei miei lavori personali migliori e delle mie collaborazioni professionali. Ho anche una piccola sezione blog all'interno del sito dove saltuariamente condivido consigli tecnici per chi vuole imparare a fare sketchnotes o resoconti delle mie esperienze di Graphic Recording particolarmente interessanti (soprattutto se ho a che fare con contenuti scientifici). Molti dei miei lavori li condivido anche sui miei profili Twitter e Facebook.
Sketchnote di Jacopo Sacquegno
Sketchnote di Jacopo Sacquegno

Qual è il processo che segui per disegnare lo sketchnote di una conferenza?
In questo processo, oltre che dall'esperienza, ho attinto molto dagli insegnamenti e dai consigli di due esperti sketchnoter come Mike Rohde e Doug Neill. La strategia che seguo generalmente, allo stato attuale, può essere schematizzata così:
  1. Prima della conferenza, se possibile, do una rapida occhiata all'eventuale introduzione dello speech e ad informazioni sull'autore, in modo da poter avere una minima idea dell’argomento e magari della struttura da dare allo sketchnote, per poter stabilire una prima gerarchia tra punti principali e secondari.
  2. Tenendo bene a mente l’argomento, cerco di rendermi conto se il mio “vocabolario visuale” è abbastanza pronto. In altre parole, conservo una crescente serie di icone disegnate da utilizzare per esprimere rapidamente determinati concetti, in modo da non perdere tempo a visualizzare qualcosa che non ho mai rappresentato graficamente mentre ascolto lo speech ed evitare di deconcentrarmi. Nel caso in cui ci siano alcuni concetti che effettivamente mi accorgo di non aver mai rappresentato, li disegno in quel momento e li aggiungo al mio vocabolario, che in questo modo diventa sempre più variegato.
  3. Poco prima di iniziare, dopo aver scelto il formato (grande/piccolo, orizzontale/verticale…) preparo un template sul foglio, che di solito include il titolo dello speech e il ritratto dell’autore, oltre che la mia firma e il mio contatto.
  4. Da lì in poi, si tratta di essere concentrati nel cogliere i punti principali del discorso, che sono quelli che scrivo per primi e con un font più evidente. Mentre cerco di memorizzare quello che viene detto, arricchisco progressivamente lo sketchnote di particolari e di immagini più complesse per entrare nel dettaglio e connetto tra loro le idee con frecce e container, sfruttando i momenti di pausa o quelli in cui le parole dello speaker possono venire tralasciate o riassunte.
  5. Al termine, se voglio condividere rapidamente lo sketchnote sui social network, faccio una foto e la posto così com’è. Per meglio raccogliere e conservare i lavori, li scannerizzo successivamente, trasferendoli in formato digitale e ripulendoli da imperfezioni.
    Ritieni che questa tecnica potrebbe essere utilizzata con successo anche per realizzare delle presentazioni, quali sono secondo te i pro e i contro?
    I disegni, le icone ed i font in stile sketchnotes, sia a mano sia in digitale, si prestano molto bene ad arricchire e personalizzare in modo unico una normale presentazione PowerPoint, soprattutto perché possono fornire delle metafore visuali da associare ai testi e possono essere creati con uno stile unitario che caratterizzerà tutta la presentazione, a differenza delle comuni foto ed immagini prese per l’evenienza da internet. Già così, l’impatto è assicurato: recentemente ho lavorato preparando degli sketchnotes per una presentazione PowerPoint che doveva servire come supporto ad un discorso in un forum, e la speaker mi ha poi raccontato che, dalla platea, le persone che hanno scattato foto alle slide erano davvero numerose. Un livello ancora successivo, e secondo me dalle potenzialità ancora maggiori, è la possibilità di utilizzare gli sketchnotes come base per creare intere presentazioni con un software dinamico come Prezi, unendo così la non linearità della presentazione alla personalizzazione data dagli sketchnotes.
    Sketchnote di Jacopo Sacquegno
    Sketchnote di Jacopo Sacquegno

    Quali sono i cinque consigli che daresti a chi vuole imparare/migliorare questa tecnica?
    1. Prima ancora che a disegnare e ad acquisire capacità grafiche, se volete prendere appunti tramite sketchnotes dal vivo dovreste allenare molto le vostre capacità di ascolto e di sintesi, che per registrare graficamente un evento in tempo reale sono fondamentali;
    2. Cominciate con semplicità, magari aggiungendo solo icone e disegnini ai margini dei vostri normali appunti ed utilizzando materiali e supporti comuni e poco costosi;
    3.  È importante raccogliere una serie di icone, disegnabili con pochi tratti e in un processo facile da memorizzare, che rappresentino concetti o idee ricorrenti nei contenuti che siete soliti visualizzare con gli sketchnotes, in modo da creare un vostro “vocabolario visuale” pronto all'uso;
    4. Non pensate alla qualità dei vostri disegni, pensate a quanto sia comunicativo lo sketchnotes nel suo insieme ed alle idee che volete esprimere, anche nel caso non lo dobbiate leggere solo voi. L’importante è che sia chiaro;
    5. Se trovate che la scrittura grafica sia uno strumento che si adatti a voi, sperimentate sempre per cercarne utilizzi nuovi: un diario di viaggio, una ricetta di cucina, una lista di cose da fare… familiarizzate sempre di più.
    Sketchnote di Jacopo Sacquegno
    Sketchnote di Jacopo Sacquegno
      Secondo te è vero che chiunque con impegno e applicazione può diventare un disegnatore di sketchnotes o bisogna possedere anche doti artistiche e creatività?
      Un concetto che Mike Rohde ripete spesso nei suoi libri è “ideas, not art”. Soprattutto se gli sketchnotes che volete fare sono ad uso e consumo unicamente vostri, non bisogna preoccuparsi di saper disegnare o essere esperti di grafica; basta che le immagini che create comunichino sufficientemente bene i concetti che descrivono. Non credo ci sia dubbio, certo, che la conoscenza di base del graphic design possa avvantaggiare, ad esempio fornendo delle regole precise per organizzare il layout della pagina e per definire la gerarchia delle idee, soprattutto attraverso l’utilizzo dei font. Allo stesso modo, la bravura nel disegno può aiutare ad avere un tratto sicuro e rapido nel creare immagini chiare. Tuttavia, trovo che imparando a scomporre gli oggetti che ci circondano in poche linee rette e curve, si può facilmente tornare a disegnare con sicurezza e spontaneità come molti facevano già da bambini, senza preoccuparci troppo dell’estetica ma badando alla comunicatività. E non bisogna dimenticare che, al di là della creatività e delle doti artistiche, ugualmente e forse più importanti per creare sketchnotes di una conferenza dal vivo sono le capacità di ascolto selettivo e di sintesi; se mancano quelle, l’arte non basta certo.

      Quali libri o risorse consiglieresti a chi vuole approcciarsi a questa tecnica?
      Credo che l’introduzione necessaria per chiunque voglia iniziare con gli sketchnotes sono i due manuali del loro “inventore” Mike Rohde, The Sketchnote Handbook
      (una guida di base che spiega come sono nati gli sketchnotes, come e perché sono utili per pensare in modo visuale o memorizzare informazione e come fare per crearli ed integrare i vostri appunti con le immagini, anche se pensate di non saper disegnare) e The Sketchnote Workbook
      (che mostra come portare ad un livello superiore le abilità apprese con il primo manuale ed utilizzarle per tanti altri scopi, oltre che per prendere appunti ad una conferenza). Una risorsa online che trovo ottima è il corso di Doug Neill su VerbalToVisual, che è organizzato in moduli molto dettagliati con diversi esercizi su ciascun aspetto degli sketchnotes, sia per quanto riguarda la loro creazione sia per quanto riguarda le loro applicazioni pratiche.

      Come può contattarti chi desidera ingaggiarti per lo sketchnote di un evento?
      Potete scrivermi nella sezione Contact del mio sito Jacopo Sacquegno Graphics, attraverso Linkedin o su Twitter come @JSacquegno
      Sono disponibile per il graphic recording di un evento, la creazione di presentazioni personalizzate con sketchnotes ed ogni altra esigenza per cui il mio lavoro possa essere utile per la comunicazione visuale delle idee. Come ho detto, la scrittura grafica è in effetti uno strumento molto versatile che si presta a numerosi utilizzi, e tramite le mie collaborazioni sto sperimentando direzioni sempre nuove in cui esso può essere applicato.



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