Trasformare una presentazione da 4:3 a 16:9
Cristina Rigutto
Avete fatto una presentazione in Power Point nel classico formato 4:3 e il cliente ve la chiede in formato widescreen ?
Figura 1 - formati schermo |
Non fatevi prendere dallo sconforto, il metodo per convertire la presentazione nel nuovo formato senza distorsioni di immagine c'è ;)
Le caselle di testo create con Power Point si adattano automaticamente e quindi non sono per noi un problema, mentre per le immagini non possiamo dire altrettanto perché ci appaiono allargate.
Figura 2 - impostazioni immagine |
Per riportarle alle dimensioni originali clicchiamo con il tasto destro del mouse e seguiamo il percorso [formato] [immagine] [dimensioni], assicuriamoci che ci sia il segno di spunta come da figura, e clicchiamo su [reimposta]. La nostra foto riacquisterà l'aspetto originale.
Se la presentazione è particolarmente lunga e ricca di immagini, conviene pensare ad una soluzione più rapida, che ha però lo svantaggio di rendere il file non modificabile per altri.
Dalla scheda [home] scegliamo [file] [salva con nome] e dal menu a tendina, selezioniamo un formato file immagine, come .jpg (.png per supportare la trasparenza). Esportiamo tutte le slide.
A questo punto apriamo una nuova presentazione in formato 16:9 oppure 16:10 e inseriamo le immagini delle diapositive che abbiamo salvato, allo stesso modo di una qualsiasi altra immagine.
Se la presentazione è a sfondo bianco questo accorgimento è sufficiente, basta posizione l'immagine della nostra vecchia slide al centro e nessuno noterà un po' di bordo in più ai lati. se lo sfondo è colorato, applicheremo lo stesso colore allo sfondo delle nuove diapositive in modo da uniformare tutto.
Se invece, la presentazione da inserire contiene grafiche particolari, o immagini che non consentono questo tipo di adattamento, allora dobbiamo proprio scatenare la fantasia e trovare un espediente grafico che ci permetta di ottenere un effetto gradevole dal nostro copia.incolla, anche solo aggiungendo un po' di colore in più (figura 1).
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