Menu, logo, titoli, numero, data. Quando usarli, quando ometterli.

Dobbiamo sempre inserire tutte le informazioni su ogni diapositiva? O possiamo farne a meno?

Fino a qualche anno fa le regole di stile imponevano che tutti gli elementi di contesto fossero sempre presenti, oggi però le presentazioni sono cambiate, distinguiamo tra presentazioni aziendali, scientifiche, didattiche, web, e ancora all’interno di queste tra presentazioni testo, zen, informazione visiva, solo per citare le principali.

Questa vasta gamma di possibilità di progettazione porta con sé una certa elasticità nella scelta del far comparire o meno gli  elementi di contesto. Vediamo elemento dopo elemento quando le regole di stile vanno seguite e quando se ne può fare a meno.

LOGO.  Inseriamo sempre un logo nella presentazione  per le tutte le attività interne ed esterne all’azienda pubblica o privata. Possiamo invece scegliere di usarlo o meno se la presentazione è di tipo didattico. Normalmente le aziende impongono di usare il logo in tutte le diapositive, ma se il relatore è libero di scegliere meglio usarlo solo nella diapositiva titolo ed  evitare ridondanze che affollano inutilmente il campo visivo della presentazione.
Il logo è di proprietà dell’azienda e quindi non va mai usato per presentazioni in cui il relatore non rappresenta l’azienda. Allo stesso modo non si usa mai il logo della società, associazione, ente, evento, che ci ospita, a meno che gli organizzatori dell’evento non ci abbiamo inviato preventivamente un layout standard e preconfezionato contenente anche il logo, con preghiera di usarlo.

TITOLO DIAPOSTIVA. Il titolo ci dice in poche battute qual è il contenuto della diapositiva, e va usato a scopo informativo, quindi si inserisce se aggiunge comprensione a ciò che stiamo dicendo, se serve a spiegare meglio; si può omettere se non assolve a questa funzione, ad esempio quando proiettiamo un’immagine a tutto campo. L’immagine si inserisce proprio perché “vale mille parole” ed un titolo che la spiega sarebbe un’inutile ripetizione.

TITOLO PRESENTAZIONE. Sicuramente non può mancare nella prima slide, si può omettere in tutte le successive, ma se si sceglie comunque di inserirlo è meglio farlo a bordo diapositiva in caratteri piccoli e con colori non troppo vivaci.

NOME RELATORE.  Il nome del relatore va sempre inserito nella prima slide, nelle successive se ne suggerisce l’uso quando si partecipa ad eventi con un gran numero di conferenze e con sovrapposizioni di orario. In questo caso il nome del relatore diventa un riferimento utile per chi arriva in ritardo e può a colpo d’occhio capire se è entrato nella sala giusta. Diventa invece inutile inserire il proprio nome in ogni slide nelle presentazioni didattiche. Chi è iscritto al vostro corso sa benissimo chi siete.

NOME COLLABORATORI. Il nome di eventuali collaboratori va sempre inserito. Si può scegliere di inserirlo nella slide titolo dopo quello del relatore, oppure scegliere di inserirlo in una diapositiva di ringraziamenti, subito successiva a quella del titolo o a fine presentazione. Non va mai inserito nelle altre.

LUOGO E DATA DELL’EVENTO. Valgono le indicazioni usate per il titolo presentazione. Poiché data e luogo dell’evento sono comunque noti a tutti i partecipanti si tende sempre più ad inserire questa informazione solo nel titolo, evitando di affollare ulteriormente le diapositive successive.

MENU. E’ l’elemento più utile di tutta la presentazione, identifica le sezioni della presentazione, ne scandisce i cambi di argomento, offre un’immediata indicazione visiva di quella che è la struttura logica della presentazione. Ha senso inserirlo quando ci sono presentazioni lunghe, oppure presentazioni che presentano più aspetti di un unico argomento, e in tutti i casi in cui può aiutare chi ascolta a capire meglio i contenuti. Si può invece omettere nel caso si presentazioni molto brevi, a “capitolo unico” come nel caso dei fast workshop. Rimando ad un post successivo i suggerimenti per le scelte di impostazione grafica dei menu.

Una regola che invece dobbiamo seguire sempre è la coerenza. Una volta che abbiamo scelto quali elementi di contesto utilizzare e in quali diapositive, verifichiamo sempre tutta la presentazione e controlliamo di aver inserito o omesso gli oggetti coerentemente in tutto il progetto, soprattutto se abbiamo usato anche slide di vecchie presentazioni.

Commenti

  1. Un post che sembra poco importante, ma invece lo è eccome. Un minimo di etichetta va rispettata. Pensi che ad un recente convegno ho visto un relatore che sulle SUE slide metteva il logo della conferenza cui stava parlando !!

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  2. Aggiungerei anche hashtag twitter dell'evento e identificativo twitter del relatore.

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  3. Grazie ad Alessandra per lo spunto.
    # e @ vanno inseriti in una "hook slide" da proiettare prima della diapo iniziale in tutti i tipi di presentazioni.
    Nelle slide successive invece, non si mette nulla se la presentazione è di tipo tradizionale, mentre se è "twittabile" # e @ saranno inseriti nel corpo dei tweet che vengono inviati in automatico attraverso le note relatore di Power Point, o da un moderatore seduto in sala.

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  4. complimenti per il sito, molto interessante!
    Sei d'accordo con la Carrada che non bisogna mettere numeri o menu nelle presentazioni?

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  5. Ho grande stima per Luisa Carrada, sono una sua affezionata lettrice e sono d'accordo con lei quando scrive che una presentazione non è un libro.
    Una presentazione per un pubblico generico deve assomigliare più ad un racconto coinvolgente dove le diapositive fanno da scenario.

    Ci sono però alcune tipologie di presentazione dove il richiamo alla struttura del libro è una scelta obbligata per convenzione o per praticità.

    E' necessario anticipare i contenuti della presentazione, ovvero partire dalle conclusioni, nelle presentazioni scientifiche, nelle presentazioni di tesi di laurea e in quelle destinate ai CDA aziendali. Come regola generale potremmo dire che si anticipano sempre i contenuti quando il testo scritto dal quale ricaviamo la presentazione contiene un abstract.

    I menu andrebbero sempre inseriti in presentazioni molto lunghe, (anche qui siamo nel campo della didattica) o nelle presentazioni aziendali inviate via mail. Queste ultime dovrebbero essere sempre dotate di un menu interattivo che permetta al cliente di visualizzare velocemente le schede di maggior interesse.

    Infine le diapositive si numerano sempre quando vanno stampate. E'il caso delle presentazioni in uso nelle università a supporto della didattica, delle presentazioni statistiche e di quelle aziendali che contengono grafici in sequenza. La numerazione delle diapositive aiuta a riordinare le pagine stampate.

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  6. Ehi, Jack, mica ho scritto che "non bisogna"!
    Anzi, ho sottolineato che si tratta di una "idiosincrasia del tutto personale", che è molto legata al mio modo di usare le slide.

    E la risposta argomentata di Cristina è più affidabile del mio post "di pancia" ;-)

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  7. grazie Luisa, è un onore ospitarti nel mio blog ;)

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  8. Grazie per la risposta.
    Siete bravissime tutte e due.

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