Mi serve veramente una presentazione? Come (non) fare senza.

Ho ricevuto molti commenti al precedente post, alcuni di voi mi hanno anche chiesto se la presentazione è sempre necessaria quando si partecipa agli eventi o se si può osare di farne a meno.

Negli eventi che ospitano fast workshop o bar camp, i tempi di intervento sono molto brevi e i relatori potrebbero tranquillamente parlare senza il supporto del software. Tuttavia la presentazione va senz’altro realizzata per incontrare le esigenze organizzative, ha infatti lo scopo di documentare l’evento, di offrire un’anteprima sui temi di discussione e di creare aspettativa

Prepararla non significa però necessariamente usarla. Si può inviare il file agli organizzatori e poi davanti al pubblico parlare senza supporti anche se, per correttezza verso chi ci ospita, sconsiglio di farlo.

Ci sono delle soluzioni che mettono d’accordo tutti. La più semplice è quella di iniziare proiettando la classica diapositiva con il titolo, passare a una slide completamente nera per la discussione e poi concludere proiettando la slide di chiusura con i riferimenti di contatto.

Per un’alternativa più strutturata si possono invece preparare due o tre diapositive al massimo, contenenti ognuna una parola chiave della nostra relazione oppure delle immagini evocative

La cosa da non perdere mai di vista è che anche una presentazione di poche diapositive deve sempre rispettare una sequenza logica. Se si usano solo tre slide i contenuti andranno scelti con cura perché ogni diapositiva segnerà il passaggio al successivo “capitolo” della storia che narrate, sarà la chiave per aprire una porta su ciò che verrà dopo.

Un esempio? Lo prendo da “Notizia scientifica o notizia di scienza? E’ una questione di metodo” che presenterò al Venice Camp il 13 aprile.

Diapositiva4
Diapositiva5
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Due ritratti, due modi di affrontare la ricerca, per mettere a confronto Scienza e pseudoscienza Renato Cartesio autore del discorso sul metodo [..] per la ricerca della verità nelle scienze
La fonte della notizia rappresentata dalla fonte d’acqua per evocare l’idea di trasparenza e purezza

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